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Le possibili declinazioni dell’educazione ambientale
- 12 Luglio 2023
- Pubblicato da: Alessia Fiamma
- Categoria: Formazione
Ogni educazione è ambientale.
È quindi importante che l’apprendimento si realizzi in un contesto realistico (situated learning), lavorare a contatto con gli oggetti che si intendono conoscere attraverso osservazioni sul campo, il fare e pensare, la ricerca-azione, i laboratori in cui il soggetto di apprendimento rientri nell’oggetto di studio, per la comprensione dei rapporti uomo-ambiente.
Mettere in relazione le persone con l’ambiente che li circonda favorisce una costruzione di conoscenze attraverso la quale il soggetto dell’apprendimento sviluppa ed esprime la propria personalità, il proprio senso critico, la propria volontà e capacità di operare nell’ambiente (eco-socio-sistema) con esperienze e azioni concrete.
L’educazione ambientale è educazione alla complessità che propone una visione del “mondo tutto attaccato”, come riunificazione dei diversi saperi e quindi favorisce il raccoglimento e la riorganizzazione delle tante frazionate e frantumate identità dell’essere umano, non solo nella fase di sviluppo ma anche in una già adulta.
L’intervento educativo sortisce risultati quando si caratterizza per l’acquisizione e il cambiamento di comportamenti, di motivazioni, di interessi
Outdoor education, Earth education, interpretazione naturalistica, survival, team building, metodo Montessosi, Scuola Waldorf, Happy child, scoutismo, fattorie didattiche, agrinido, scuole nel bosco, scuole sul mare, aule natura del WWF, educazione diffusa, sono solo alcune delle tante declinazioni dell’educazione ambientale, la cui massima espressione si riscontra con l’educazione per lo sviluppo sostenibile che mira al raggiungimento dei 17 obiettivi nell’agenda 2030.
Dott. Fausta Crescia|Docente Corso Educatore Ambientale per IL BOSSO FORMAZIONE ed Educatrice Ambientale